Il calcolo della valenza tassabile sulla compravendita di cripto valute e Bitcoin si effettua mediante il confronto tra il prezzo di vendita e il valore di mercato
Ci siamo prima di tutto occupati in un altro articolo precedentemente scritto riguardante i casi in cui eventuali utili e plusvalenze sono soggetti a tassazione al superamento di alcuni limiti nonché i casi, ad oggi, sembrerebbero essere esenti da imposte.
Se siete a digiuno dell’argomento potete leggere l’articolo dedicato a cosa sono i bitcoin e le criptovalute e come funzionano in pratica.
Quando sono tassabili le plusvalenze sui bitcoin e le criptovalute
Stante la considerazione doverosa riguardante l’assenza di un quadro noramtivo di riferimento che identifichi compiutamente la fattispecie in esame, abbiamo visto infatti come per le persone fisiche si verifichi il presupposto della tassazione al superamento di alcuni limiti.
Nell’assunto infatti che trattasi di una valuta estera la tassazione si verifica solo nella misura in cui il valore del portafoglio superi una determinata franchigia, individuata dalla legge in 51.645,69 € e sempre che è la giacenza media sua superiore a 7 giorni consecutivi. Forse sarà proprio per questo che si assiste ad una grande movimentazione continua, sarà proprio per i 7 giorni? Non è dato sapere per il momento. Sicuramente la soglia temporale e quantitativa viene introdotta dal legislatore perchè al di sotto non si dà materialità al fenomeno.
Ai fini delle imposte sul reddito delle persone fisiche IRPEF si applicano così le stesse disposizioni previste per coloro che negoziano valute avente corso legale anche se il bitcoin ancora non lo ha. (altrimenti dovrebbe essere soggetto ad una serie di obblighi di vigilanza al pari delle altre). generali che regolano le operazioni aventi ad oggetto valute tradizionali. In tale ipotesi la tassazione degli eventuali proventi generati da questo compra-vendi possono generare redditi che, dal punto di vista fiscale, sono classificati come redditi diversi. Non vi spaventate, è una delle sei categorie di redditi individuate nel testo unico delle imposte sui redditi. Questa rappresenta invero la categoria residuale introdotta dal legislatore proprio per attrarre tipologie di reddito che, altrimenti non sarebbe possibile tassare, pur manifestando una maggiore capacità contributiva del contribuente.
La plusvalenza economica sarà tassata nella misura del 26% ma non essendo effettuato il prelievo alla fonte dovrà essere indicata nella dichiarazione dei redditi PF della persona fisica nel quadro RT ,
Le negoziazioni di valute sono considerate, al superamento di questa soglia, di natura per così dire speculativa e come tale soggetta a tassazione. Assumono una dimensione rilevante l’erario che le intende così sottoporre al pagamento delle tasse con modello F24.
Altro discorso riguarda però come calcolarle e così arriviamo al cuore dell’articolo. Mi preme segnalare che qui parliamo della tassazione di compravendite di valute virtuali effettuate da persone fisiche che svolgono l’attività di compravendita per la propria sfera personale. Altro articolo sarà dedicato alla tassazione prevista per le società.
Calcolo delle tasse sulla valenza derivante dalla vendita di cripto valute
Determinazione del prezzo di acquisto
Per la determinazione di acquisto da confrontare con quello di vendita, è necessario Fare riferimento alla circostanza se trattasi di semplice acquisto o di più acquisti effettuati separatamente a diversi prezzi.
Laddove infatti trattasi di un singolo è questo l’esempio è piuttosto banale in quanto si avrà un unico costo di un’unica quantità. Nel caso invece di più acquisti l’articolo 67 del testo unico delle imposte sui redditi impone l’applicazione del criterio del LIFO. In altre parole se si considerano ai fini della futura cessione vendute prima le quantità che sono state acquistate più recentemente ossia per ultimi.
Nel caso invece delle società che acquistano criptovalute sarà possibile procedere alla determinazione e scelta di altri criteri come per esempio il costo medio ponderato (o anche il FIFO).
Nella sostanza la formula per il calcolo sarebbe la seguente: (P1 X Q1 + P2 X Q2 +…) : (Q1+Q2+Q…)
La formula darà come risultato il costo medio ponderato del mio portafoglio in valute. Per quello che concerne la determinazione della quantità non credo che ci siano problemi o richieste di chiarimento oppure domande che possono nascere dall’identificazione del numero di bit Cohen oppure di altre valute virtuali che possediamo in quanto saranno inserite e visibili nel mio wallet o deposito.
Invece essere identificare il costo di acquisto: valute virtuali non garantiscono la medesima rendicontazione che garantisce un istituto bancario e finanziario vigilato dalla Banca d’Italia o da altri organismi di vigilanza esteri.
Determinazione della quantità
Conosciamo anche i casi di default queste piattaforme o anche casi di manomissioni potrebbero rendere difficile la conoscenza è un dato momento della quantità posseduta.
Però un consiglio che vi posso dare e che potrebbe mettersi al riparo da eventuali contestazioni azione finanziaria che, in caso di accertamento, potrebbe contestare anche questo valore richiedere una evidenza specifica del prezzo sostenuto. Del resto il primo degli addendi che costituisce e determina il valore il fisco risulterebbe soggetta al pagamento delle tasse. Cosa meglio dell’estratto conto bancario potrebbe esserci? A mio avviso rappresenta l’evidenza più probante del costo di acquisto sostenuto. Tuttavia è anche vero che sarebbe consigliabile inserire nella causale il prezzo e le quantità che determinano quel il costo.
Importante è notare che il calcolo della consulenza tassabile e necessario inserire il costo medio ponderato anche ogni altro costo inerente all’acquisto che si è stato sostenuto dal titolare per avere la proprietà di quelle valute. In più ogni commissioni bancarie ho le commissioni applicate dall’exchange O altro onere accessorio direttamente imputabile concorre alla quantificazione del costo sopra calcolato.
Possiamo dire quindi che per la determinazione del corrispettivo di acquisto valgono le stesse metodologie utilizzate per azioni oppure le obbligazioni.
Calcolo Plusvalenze Bitcoin: Chiarimenti, domande e risposte per l’agenzia delle entrate
L’amministrazione finanziaria fornire ulteriori chiarimenti proprio per l’individuazione del costo di acquisto delle cripto valute affermando che: “laddove il contribuente non sia in grado di dimostrare l’avvenuto bonifico verso l’exchanger … (può calcolarlo)come il costo medio derivante dal bonifico effettuato diviso per il numero di bitcoin acquistati”. Questo è contenuto nell’interpello numero 956-39 del 2018 della Direzione regionale entrate della Lombardia.
Valore di cessione o prezzo di vendita delle cripto valuteIl tema qui è ancora dibattuto perché assistiamo a due momenti diversi di compravendita. Potrebbe verificarsi infatti il caso in cui il titolare delle cripto valute decida di vendere le cripto valute ma lasciando soldi depositati in un wallet senza convertirli in una valuta avente corso legale che potrebbe essere l’euro o il dollaro per esempio.
L’altro caso invece potrebbe essere quello in cui effettivamente si decide di uscire anche solo parzialmente con la vendita l’incasso in una valuta riconosciuta.
Primo caso ne parliamo più che altro di operazioni criptò tu cripto. Parte della dottrina concorde nel ritenere che la trasformazione di una cripto valuta in un’altra non è un’operazione realizzativa come tale è passibile di tassazione. Altri invece si attribuiscono natura realizzativa anche a questa. In altre parole le cripto valute e come se fossero una valuta estera fuori corso legale considerata come un’unica tipologia di strumento finanziario. (Ricordo che per la definizione di strumento finanziario la Consob. Ricomprende anche le valute).
A mio modestissimo avviso per un discorso di coerenza laddove si attribuisca alle cripto valute la natura di valute estere non può non ritenersi realizzativa un’operazione che trasforma una cripto valuta che ha un valore in un’altra che ha un altro valore. Sostenere il contrario significherebbe attribuire la definizione di valute stessa. Pure vero che la cripto valuta un corso legale è vero che ha una sua valutazione.
Nel secondo caso invece è palese che la conversione in euro di un valore derivante dalla vendita dovrà essere confrontato con la derivante da un precedente acquisto.
Diviene quindi importante avere contezza di quanti soldi escono dal conto corrente dall’acquisto e quanti ne entrano dalla vendita.
Laddove poi vi siano stati degli acquisti congiunti e si proceda allo smobilizzo parziale delle quantità presenti nel portafoglio si adotterà il criterio LIFO, secondo il quale si considerano cedute per prime le valute virtuali acquisite in data più recente così come previsto dall’articolo 67 del TUIR, comma 1-bis del testo unico delle imposte sui redditi. Nel caso invece delle società sarà possibile prendere in considerazione il costo medio ponderato o altri criteri di determinazione, come sopra evidenziato nella formula.
Casi particolari: successione, donazione, etc
Possiamo quindi sostenere che così come avviene per altre tipologie di beni o valori mobiliari avviene per le cripto valute: in sostanza si cerca di individuare l’effettivo costo del bene per poterlo confrontare con il prezzo di vendita e verificare l’eventuale emersione di una plusvalenza. Tuttavia vi possono essere dei casi in cui le cripto valute sono state acquistate ma sono state per esempio oggetto di una specifica donazione da parte di un parente oppure sono rientrate nel attivo ereditario del defunto.
Nel caso per esempio di successione o donazione il costo è quello dichiarato nella dichiarazione della successione pagamento dell’imposta di registro. Lo stesso possiamo dire che vale per la donazione anche se in questo caso il donante, essendo ancora in vita, dovrebbe riuscire a produrre la documentazione che servirà poi al donatario nel momento in cui proceda con la vendita delle cripto valute e abbia bisogno di effettuare il calcolo della potenza valenza effettiva realizzata.
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