Nella vasta gamma di adempimenti e responsabilità dell’Inps, spicca il cruciale compito di erogare prestazioni economiche in caso di eventi che impediscano al lavoratore assicurato di esercitare la propria attività manuale e/o intellettuale, compromettendo così la sua capacità di percepire la retribuzione necessaria per il sostentamento delle sue esigenze familiari e sociali. Analogamente ai meccanismi di assicurazione per abitazioni e veicoli, l’Inps riscuote un premio, prevalentemente a carico del datore di lavoro, finalizzato al finanziamento delle erogazioni economiche a favore dei dipendenti assicurati. Tuttavia, in questo contesto si parla di “contributi”, i quali vengono calcolati applicando una specifica percentuale alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali. In questo articolo, esamineremo in dettaglio cosa sono i Contributi IVS 2023, come vengono calcolati e le relative novità introdotte dal Decreto Lavoro.
Contributi IVS 2023: Cosa Sono
Il contributo IVS, acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti, ha lo scopo di finanziare le spese sostenute dall’Inps per le prestazioni economiche erogate in caso di anzianità, morte o inabilità del lavoratore assicurato. L’acronimo IVS di per sé è sufficiente a spiegare la natura del contributo e per quale scopo è stato introdotto. Infatti, tale contributo è stato istituito per finanziare i costi che potrebbero essere sostenuti dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nei casi tutelati da questa forma previdenziale e si tratta di un versamento previdenziale che ha lo scopo di garantire il lavoratore contro l’interruzione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’invalidità o all’anzianità, ma anche i superstiti nei casi di morte dei titolari.
Chi paga i Contributi IVS?
A differenza di altre tipologie di contributi, come quelli destinati a coprire eventi come malattia e maternità, i contributi IVS sono divisi tra l’azienda e il lavoratore, con una parte a carico dell’azienda e una trattenuta sulla busta paga del dipendente. L’azienda è responsabile del versamento all’Inps di entrambe le quote, sia quella a suo carico che quella recuperata dalla busta paga del dipendente.
La quota contributiva IVS viene versata dai lavoratori dipendenti del settore privato, dagli artigiani e i commercianti, dagli apprendisti, dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata, dagli artisti, dai mezzadri, dai coloni, dai coltivatori diretti, dagli IAP e dai giornalisti iscritti all’INPGI. In parole semplici sono tenuti al contributo IVS tutti i lavoratori, esclusi quelli della pubblica amministrazione. Per i lavoratori dipendenti è il datore di lavoro a occuparsi del versamento del contributo attraverso la trattenuta della quota dalla busta paga del lavoratore.
Per gli apprendisti, subordinati e collaboratori la quota da versare viene trattenuta in busta paga mentre i lavoratori autonomi sono tenuti al versamento, entro i termini stabiliti, utilizzando il modello F24.
In generale i lavoratori devono pagare i contributi IVS se:
- dipendente del settore privato
- autonomo iscritto alla gestione artigiani o commercianti INPS
- autonomo iscritto alla gestione separata INPS
- del mondo dello spettacolo o un artista
- del settore agricolo
Al contrario, non devi pagarli se sei un lavoratore dipendente del settore pubblico.
Aliquote Contributi IVS 2023
La quota da versare per IVS non è uguale per tutti, ma è strettamente legata ad alcuni determinanti parametri e variano in base al settore produttivo in cui l’azienda è classificata ai fini INPS. Per stabilire il contributo annuale l’INPS ogni anno stabilisce le aliquote contributive, il reddito di fascia e il reddito minimo e massimo in vigore per quel determinato periodo di imposta.
In generale, l’aliquota complessiva per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti ammonta al 33% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (RAL), di cui il 23,81% è a carico del datore di lavoro e il restante 9,19 a carico del lavoratore. Nel caso di apprendisti, la quota a loro carico è del 5,84%.
Sull’importo del contributo da versare incidono diversi elementi, tra i quali:
- il tipo di lavoro;
- il reddito aziendale;
- il reddito del lavoratore dipendente;
- l’età anagrafica del lavoratore;
- l’ubicazione geografica dell’impresa.
Contributo IVS: modalità di calcolo
L’aliquota percentuale relativa ai contributi IVS deve essere applicata sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Questo importo corrisponde generalmente alla retribuzione lorda, che comprende tutti gli elementi fissi della paga, come la paga base, la contingenza, il terzo elemento, gli scatti di anzianità, i superminimi, le indennità ad personam, le indennità di funzione, e così via. Tuttavia, alcune somme sono esenti dal punto di vista contributivo, ad esempio le indennità anticipate dal datore di lavoro ma a carico di Inps ed Inail, così come le somme riconosciute per gli eventi di malattia, maternità e infortunio sul lavoro.
Vediamo nel dettaglio qualche esempio di calcolo e applicazione aliquota a seconda della tipologia di lavoratore.
Lavorati Dipendenti
I lavoratori dipendenti dovranno corrispondere contributi IVS pari al 33% della RAL, di cui il 23,81% è a carico del datore di lavoro e il 9,19% a carico del lavoratore stesso. In caso di RAL superiore a 47.379€, la percentuale di contributi IVS sale al 34%, di cui il 23,81% pagato dal datore di lavoro ed il 10,19% dal lavoratore.
Artigiani e Commercianti
Gli iscritti alla gestione artigiani o commercianti INPS devono versare due tipi di contributi:
- una parte fissa: da pagare indipendentemente dalla RAL pari a 4.292,42€ per i commercianti e 4.208,40€ per gli artigiani;
- una parte variabile: calcolata applicando una percentuale sull’incassato che supera i 17.504€ che per gli artigiani è del 24% e per i commercianti del 24,48%
Iscritti alla gestione separata
In questo caso la percentuale di contributi da pagare è diversa in base all’attività svolta:
- per contratti co.co.co (i collaborazione coordinata e continuativa) e se iscritto solo alla gestione separata: i contributi IVS sono del 33%
- per contratti co.co.co. e se iscritto anche ad altre forme di previdenza: l’aliquota scende al 24%
- per lavoratori autonomi: l’aliquota è pari al 26,23% dell’imponibile, calcolato sottraendo le spese sostenute per l’attività dai ricavi
Lavoratori spettacolo
L’aliquota da versare è del 33% della retribuzione giornaliera oppure il 35,70% in caso di ballerini, coreografi o assistenti coreografi.
Lavoratori agricoli
L’importo dei contributi IVS è pari al 24% dei guadagni.
Contributo IVS 2023: minimali e massimali
La retribuzione da utilizzare come base per il calcolo dei contributi, non solo quelli IVS, non può essere inferiore ai compensi stabiliti da leggi, regolamenti, contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, o da accordi collettivi o contratti individuali che prevedano una retribuzione superiore a quella del contratto collettivo. Il minimale rappresenta il valore minimo giornaliero o orario su cui calcolare i contributi qualora la retribuzione effettiva sia inferiore e per il 2023 è di 53,95 euro. Per i dipendenti part-time, il minimale è espresso in termini orari, considerando il numero di ore di lavoro settimanale previsto dal contratto collettivo nazionale per i lavoratori a tempo pieno.
D’altra parte, i lavoratori privi di anzianità contributiva iscritti dal 1° gennaio 1996 a forme pensionistiche obbligatorie, così come coloro che hanno già optato per il sistema contributivo di calcolo della pensione, sono soggetti a un massimale annuo di retribuzione soggetta a contributi IVS di 113.520,00 euro, rivalutato annualmente in base all’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat.
Contributo aggiuntivo IVS 2023
Per i dipendenti che percepiscono una retribuzione superiore alla prima fascia di retribuzione pensionabile, fissata per il 2023 a 52.190,00 euro, è prevista un’aliquota aggiuntiva dell’1% a carico del lavoratore stesso. Per il calcolo del contributo aggiuntivo, il tetto di retribuzione di riferimento deve essere mensilizzato, con un importo di 4.349,00 euro mensili.
Riduzioni Contributo IVS 2023
Dato che i contributi IVS influenzano direttamente il netto che il dipendente riceve sulla propria busta paga, il legislatore ha introdotto una riduzione eccezionale dell’aliquota IVS per l’anno 2023, nell’ambito delle politiche di riduzione del cuneo fiscale. La recente Manovra di bilancio (articolo 1, comma 281, Legge 29 dicembre 2022 numero 197) ha previsto, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, l’esonero sulla quota dei contributi IVS a carico del lavoratore (compresi i rapporti di apprendistato, esclusi quelli di lavoro domestico) in misura pari al 2% se la retribuzione imponibile non supera i 2.692,00 euro, e al 3% se la retribuzione imponibile non supera i 1.923,00 euro.
Si precisa infine che la retribuzione imponibile dev’essere parametrata su base mensile per 13 mensilità e che nelle ipotesi di continuità del rapporto di lavoro, lo sgravio non trova applicazione con riguardo alle somme erogate nel corso del 2024, pur se riferite al 2023.
Sgravio IVS 2023
Tra le misure previste nel Decreto Lavoro che è stato approvato il 1° maggio 2023, in via eccezionale è previsto l’aumento dello sgravio IVS dal 2 al 6% per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 “senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima.” (Art. 39 del Decreto-legge 4 maggio 2023 numero 48). È inoltre previsto un innalzamento dello sgravio dal 3 al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923,00 euro.
Sono un dipendente di una Società in House di un Consorzio Industriale a totale capitale pubblico, mi viene detratto in busta il contributo IVS che a mio avviso compete solo ai dipendenti di aziende private. Posso richiedere la sospensione di tale trattenuta con recupero delle somme versate indebitamente? Grazie.
Sono un dipendente di una Società in House di un Consorzio Industriale a totale capitale pubblico, mi viene detratto in busta il contributo IVS che a mio avviso compete solo ai dipendenti di aziende private. Posso richiedere la sospensione di tale trattenuta con recupero delle somme versate indebitamente? Grazie.