La Pace Fiscale 2019: come funziona, quanto costa, quando conviene e Calcolo

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

La Pace fiscale introdotta dalla testo della Legge di Bilancio 2019 presentata nel consiglio dei ministri 23/2018 e approvata dalla Camera avrà ad oggetto la cancellazione automatica delle cartelle di pagamento di valore inferiore ai mille euro, la definizione agevolata degli imponibili fiscali omessi, la definizione dei processi verbali di constatazione – PVC, nonché degli avvisi di accertamento di rettifica e di liquidazione, la cosiddetta rottamazione ter, la possibilità di definire le liti fiscali pendenti con importanti sconti, definizioni di imposte, tasse e tributi, dazi e Iva all’importazione a saldo e stralcio senza applicazione di sanzioni ed interessi di mora.

Nel seguito trovate l’elenco delle proposte contenute nel Consiglio dei Ministri che sarà portato all’attenzione del Senato dopo la sua approvazione. Al momento non è possibile avere la certezza che quello che troverete letto nell’articolo troverà accoglimento in Senato tuttavia è importante fin da subito rendersi conto chi e quali sono i soggetti persone fisiche o giuridiche che possono accedere alla pace fiscale.

E’ importante inoltre  comprendere quale proposta è maggiormente appetibile per il caso specifico del singolo contribuente anche al fine di valutare la convenienza se procedere o meno alla presentazione dell’istanza con la modulistica che sarà resa disponibile dell’amministrazione finanziaria

Come funziona la pace fiscale 2019

Rispetto al condono tombale è più light nel senso che il condono di Silvione fece la felicità di imprese e professionisti evasori in mala e in buona fede. Anche per gli stessi dottori commercialisti si creò un’occasione di lavoro incredibile. Già meno di quello che si ebbe poi con la voluntary disclosure e per non parlare della prima e della seconda rottamazione che si potevano fare direttamente allo sportello e che interessava più che altro i piccoli contribuenti persone fisiche.

Cancellazione automatica delle cartelle al di sotto di 1.000 euro: Come funziona

L’attuale governo Salvini di Maio porta nel Consiglio dei Ministri 2018 la proposta della cancellazione automatica di tutte le cartelle di pagamento emesse da Italia conta la nuova agenzia della riscossione affidati dall’anno 2000 all’anno 2010. Nel caso in cui abbiate provveduto in passato di impugnare queste cartelle e non abbiate ancora ricevuto notizie in merito e non si sia instaurato un contenzioso con l’agenzia delle entrate o meglio, con l’ente impositore che ha affidato il ruolo ad Equitalia, sarà cancellato automaticamente il debito residuo.

Al momento non è dato sapere e sicuramente sarà oggetto di con decreto attuativo o di un provvedimento eventuale comunicazione che sarà data ai contribuenti della cancellazione di eventuali debiti residui verso l’erario. Sicuramente è una iniziativa non lodevole ma che deve essere interpretata alla luce dei costi benefici che l’amministrazione a rispetto alla continuazione della gestione di pratiche di valore molto contenuto rispetto ad una  numerosità molto elevata. Parliamo inoltre di un intervallo di tempo piuttosto datato per cji i termini dovrebbero essere prescritti o essere sfociati in contenziosi tributari.

I tributi che saranno oggetto di cancellazione comprendono anche eventuali multe per infrazioni sul codice della strada o contravvenzioni.
Potrebbe essere utile fin da subito recarsi presso Equitalia o, scelta consigliabile, accedere alla propria area riservata del sito per richiedere un estratto delle pendenze tributarie in essere alla data.

Purtroppo il tetto dei mille euro sarà conteggiato fino alla data di entrata in vigore della Legge di bilancio per cui potrebbe verificarsi il caso che ad oggi potreste rientrare ma a dicembre no, tuttavia vale la pena verificare se le ultime cartelle non vi siano notificate tutte in questi mesi, fattispecie questa che potrebbe esporre l’agenzia delle riscossione ugualmente a qualche forma di constatazione in giudizio.

Quanto avete finora pagato per cartelle di pagamento rientranti in questa finestra temporale si daranno comunque acquisiti. Non potranno quindi essere richiesti indietro dal contribuente che presenterà istanza per la rottamazione. Come anticipato nella Guida alla manovra finanziaria 2019 non tutti i tributi, le imposte o le tasse possono essere cancellate. Esistono infatti voci che non son condonabili e tra queste vi rientrano alle somme richieste per il recupero degli aiuti di Stato o crediti derivanti da pronuncia da parte della Corte dei Conti o risarcimento di danni relativi sentenze penali di condanna, Iva riscossa all’importazione. Per questi le procedure di riscossione in essere continueranno a fare il loro corso.

Nel seguito l’articolo gratuito di approfondimento allo Stralcio automatico delle cartelle di pagamento 2019.

http://www.tasse-fisco.com/incentivi/cancellazione-cartelle-sotto-1000-mille-euro-2019-come-funziona-domanda-modelli/40353/

Rottamazione Ter 2019: come funziona

La rottamazione ter 2019 prevede la possibilità definire attraverso il pagamento della sola quota capitale, Ossia dell’imposta richiesta, Senza il pagamento di sanzioni interessi di mora o aggi per la riscossione. Al posto del tasso di interesse di mora o di riscossione definito dall’articolo 45 del d.p.r. 602 pari al 4,5% si pagherà un tasso di interesse ridotto al 2% annuo.

Per questa tipologia di pace fiscale è importante il coordinamento rispetto ai due precedenti provvedimenti di rottamazione. Il primo chiarimento importante che do è che i soggetti che hanno omesso la dichiarazione dei redditi non potranno accedere alla rottamazione.

Potete comunque continuare l’approfondimento sulle modalità di calcolo e pagamento della rottamazione ter consultando la guida gratuita che trovate in seguito.

Per quello che concerne i soggetti che hanno aderito alla prima rottamazione ex articolo 6 del Dl 193/2016 o anche quelli che non hanno fatto in tempo ma hanno comunque presentato una dichiarazione dei redditi (infedele) potranno presentare domanda entro il termine di scadenza del 30 aprile 2019.

Per i soggetti che hanno aderito alla seconda rottamazione sarà importante che siano in regola con il pagamento delle rate entro il 7 dicembre 2019 altrimenti la rottamazione ter per loro non potrà essere applicata.

Scusate, se non capite a quale rottamazione avete aderito vi consiglio o di prendere la ricevuta di adesione che avete e vedere il riferimento normativo ivi impresso oppure basarvi sulla data di presentazione e del protocollo di accoglimento dell’istanza presso Ex Equitalia o nuova agenzia della riscossione.

Per i soggetti che invece hanno ricevuto la notifica di una cartella il cui ruolo è stato affidato al concessionario della riscossione dal primo gennaio 2017 al 30 settembre 2017 questi potranno presentare istanza di adesione alla rottamazione ex novo.

I contribuenti che hanno ricevuto la notifica di una cartella di pagamento contenente un ruolo affidato dal 1 ottobre 2017 sono esclusi dal condono.

Definizione delle liti fiscali pendenti

Al fine di smaltire il contenzioso tributario in essere È stata prevista la possibilità per il contribuente che risulta vittorioso in giudizio un primo grado in secondo grado chiudere definitivamente il contenzioso con l’agenzia delle entrate attraverso il pagamento rispettivamente del 50% nel caso di vittoria in primo grado e del 20% se risulta vittorioso in secondo grado dell’originaria pretesa erariale. Nell’articolo 6 del Decreto fiscale si trova questa tipologia di condono che, in sintesi consente al contribuente che ha un contenzioso aperto con l’agenzia delle entrate in primo o secondo grado o anche in Cassazione.

La data che determina la possibilità di accedere o meno a questo condono è la data di notifica del ricorso in prima grado:

  • se è stata notificata entro la data di entrata in vigore potete presentare istanza per il condono
  • se Dopo siete fuori.

Quali Atti è possibile definire?

La norma parla di atti impositivi e non anche quelli di liquidazione. Sono quindi fuori gli avvisi di accertamento per cosi dire automatici notificati ai sensi dell’articolo 36-bis del DPR 600/1973 e quelli ex articolo 54-bis del DPR 633/1972. Se questi hanno ad oggetto solo l’applicazione di sanzione legate a tributi dichiarati correttamente ma non versati non potranno essere definiti.

Questa differenza è sostanziale e rilevante in quanto nella precedente versione erano invece rimocpqresi tutti. Nel seguito tuttavia vi segnalo l’articolo di approfondimento dove trovate una guida all’applicazione e alla convenienza della definizione delle liti fiscali pendenti con degli esempi di calcolo.

http://www.tasse-fisco.com/varietassefisco/compilazione-modello-pace-fiscale-come-fare-istruzioni-esempi/41972/

Definizione Processi verbali di constatazione

Sarà possibile procedere alla definizione agevolata dei processi verbali di constatazione attraverso il pagamento di quanto richiesto senza l’applicazione di sanzioni interessi di mora. I PVC interessati sono tutti quelli notificati al contribuente entro la data di entrata in vigore del decreto fiscale. Il processo verbale di constatazione dovrà essere accolto integralmente dal contribuente.

Questa caratteristica rappresenta il punto debole di questo punto della pace fiscale in quanto come sappiamo le contestazioni emerse nei processi verbali di constatazione non di rado vengono ridimensionate dal contribuente anche prima della notifica se non dopo in giudizio. Potrebbe quindi non convenire al contribuente procedere all’adesione.

Questa finestra temporale così allungata potrebbe essere ridimensionata in Senato e portata al 30 settembre 2017. Questo al fine di evitare il rischio notifiche di processi verbali di constatazione particolarmente severi.

Sarà possibile procedere ad una dichiarazione integrativa in cui dovranno emergere gli imponibili non dichiarati dell’imponibili IRES, IRAP (e IVA) fino ad un tetto massimo di € 100.000 e con un limite di un terzo dell’imponibile della dichiarazione riferita all’anno precedente. La definizione delle dichiarazioni infedeli non sarà possibile laddove il contribuente abbia omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi. Nella sostanza chi l’ha fatta talmente grossa da non presentare la dichiarazione sarà fuori dalla definizione integrativa.

Quanto costa la definizione degli imponibili e le imposte evase con la pace fiscale 2019

La definizione dell’imponibile omesso si potrà regolarizzare attraverso il pagamento di una aliquota fissa del 20% sull’imponibile omesso.Potranno essere definite Ires, irpef, Irap addizionali comunali e regionali.

Condono e definizione IVA con la dichiarazione integrativa

Sarà possibile anche definire con la dichiarazione integrativa il tributo Iva da sempre intoccabile per via della potestà impositiva dell’UE. Il condono sull’Iva si effettuerà prendendo le dichiarazioni e applicando una aliquota media più alta del 22%. Tuttavia per questa proposta sarà sempre importante verificare cosa resti del condono dopo il passaggio in Senato.

Definizione imposte doganali, e Iva all’importazione

Sarà possibile anche procedere alla definizione integrativa di eventuali cartelle di pagamento aventi ad oggetto dazi doganali o iva all’importazione i cui ruoli sono stati affidate al concessionario della riscossione nel periodo che va dal 1 gennaio del 2000 al 31 dicembre 2017.

Inasprimento delle sanzioni e delle pene dal 2019

Nel caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi si prevede un innalzamento delle funzioni del 20% rispetto quelle attuali. Se ad oggi la sanzione per omessa presentazione delle 730 o del modello unico con una multa che va dal 120% al 240% con un minimo di € 250, Da domani le sanzioni potrei interferire asl 134% fino ad arrivare a 988% con minimo di € 500.

Riflessioni Conclusive

In conclusione, al momento due sole fattispecie oggettive di debito erariale sembrano essere ragionevolmente certe di poter accedere alla “pace fiscale”: la cartella esattoriale per omesso versamento di tributo dichiarato (emessa direttamente sulla base dell’incrocio dei dati tra dichiarazione presentata e versamenti omessi, senza bisogno di accertamento fiscale a monte di infedeltà tributaria, od omissione dichiarativa, per far emergere il “non dichiarato”) e la lite pendente con il Fisco, ovvero quella già incardinata in una fase giurisdizionale del contenzioso tributario. Per il resto, si vedrà…

Alcuni numeri sulla pace fiscale 2019

Per quello che concerne la rottamazione del cartelle sotto i mille euro dovrebbe essere 250 mila interessati realmente rispetto credo ai milioni che penseranno di rientravi con un gettito atteso di 500 milioni. Per quello che concerne invece i contribuenti che potranno definire gli imponibili omessi ma che hanno presentato la dichiarazione è stato stimato dall’Ordine dei dottori commercialisti che sarà interessato solo il 15% della platea dei contribuenti. Nella Relazione sull’evasione fiscale e contributiva allegata alla Nota di Aggiornamento al DEF 2018 si affermava che “ periodo 2011-2016 il gap complessivo relativo all’IRPEF da lavoro autonomo, IRES, IVA, IRAP, locazioni e canone RAI ammonta a circa 86,4 miliardi di euro: di questi, 13,2 miliardi sono ascrivibili alla componente dovuta ad omessi versamenti ed errori nel compilare le dichiarazioni, mentre il gap derivante da omessa dichiarazione ammonta a circa 73,2 miliardi di euro”. Con questi numeri si desume che oltre il 15% dichiara e poi non paga mentre la restante parte non dichiara proprio o la fa in modo infedele.

Nel corso dei prossimi giorni saranno resi gli aggiornamento durante l’iter della Manovra sempre su questo articolo. 

Modello DA-2018-D

Modello DA2018 rottamazione Ter 2019 Editabile pdf.ashx

Guida istruzioni compilazione Modello D1 2018 Rottamazione Ter 2019 pdf.ash

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