Quando versare i contributi INPS alle donne di servizio, colf, badanti o assistenti familiari
Prima di tutto è bene chiarire che il versamento dei contributi previdenziali alle colf è trimestrale e coincide con l’anno solare.
La scadenza del versamento è prevista sempre per il decimo giorno successivo al termine di ciascun trimestre per cui se prendiamo a riferimento un anno a caso come il 2017 avremo:
- per il primo trimestre la scadenza è il 10 aprile
- per secondo trimestre la scadenza è il 10 luglio
- per il terzo trimestre è il 10 ottobre
- per l’ultimo o quarto trimestre la scadenza è il 10 gennaio .
Lo stesso si avrà per anni successivi e la scaletta delle scadenza resterà invariata. Al più nel caso in cui il termine cada in un giorno festivo il termine slitterà al giorno lavorativo successivo.
Proroga e Sospensione pagamenti COLF 2020
Sono sospesi i termini relativi ai versamenti dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. È quanto disposto dall’articolo 37 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 per effetto dell’emergenza sanitaria per il Corona Virus Covid 19.
Pertanto, i contributi per lavoro domestico relativi al primo trimestre 2020, per i quali l’INPS ha inviato gli Avvisi di pagamento pagoPA con data di scadenza 10 aprile 2020, potranno essere versati entro il 10 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi. Maggiori dettagli saranno forniti in una circolare di prossima pubblicazione.
Come si effettua il pagamento dei contributi Colf
Il pagamento può essere effettuato con bollettino postale o attraverso il MAV. Potrete anche sfruttare i canali messi a disposizione dallo stesso INPS direttamente con la carta di credito.
Inutile dirvi che se siete dei clienti poste italiane procedete con quel canale altrimenti (e sempre che vi fidiate dell’INPS) sul loro sito utilizzate la carta di credito chiamate al numero verde gratuito 803.164, che trovo un metodo molto veloce da utilizzare per levarsi dalle scatole anche questa scadenza fiscale.
Vi anticipo che il call center dell’INPS inaspettatamente funziona molto bene almeno per la mia modesta esperienza per cui non demordete e se avete dei problemi chiamate pure.
Altri canali secondari ma anche di facile reperimento sono le tabaccherie reti amiche o la banca Unicredit che ha firmato un’intesa apposita per gestire questa fase della liquidazione.
Per il calcolo vi consiglio di andare sul sito dell’INPS che nonostante sia un portale con milioni di informaizone e la cui consultazione può essere difficile ha introdotto un interessante simulatore per il calcolo dei contributi INPS per i lavoratori domestici e colf che supporterà non solo coloro che si trovano a dover effettuare il versamento ma anche per coloro che si trovano a dover decidere se assumere una colf o lavoratore domestico e non hanno ben chiaro quale costa andranno a sostenere.
Come si calcolano i contributi per le colf, domestiche, badanti, donne di servizio, assistenti familiari ecc
Il contributo previdenziale da versare all’INPS dipende dalla paga oraria che comunque non può essere ridotta sotto certi limiti ai fini INPS e deve comprendere anche la tredicesima mensilità (io quando lavoravo come tirocinante me la sognavo la tredicesima mensilità) e anche di una retribuzione convenzionale sul vitto e l’alloggio (non sempre da calcolarsi).
Operativamente prendete il valore della contribuzione mensile in base alle ore effettivamente lavorate la moltiplicheremo per 13 (52 settimane diviso 4 trimestri = 13) e la divideremo per 12 e a sua volta per le ore settimanali lavorate.
Lavoratrici da oltre 24 ore mensili lavorate
Per le colf che lavorano meno di 24 ore al mese il contributo previdenziale INPS si calcola in base a tre diverse fasce previdenziali che vengono stabilite dall’INPS periodicamente e che si trovano stesso sul loro sito. Nel caso invece di lavoratrici che superano la soglia delle 24 ore mensili invece il calcolo si basa su retribuzioni fisse.
ATTENZIONE ad usare il contante
Con l’occasione vi ricordo di leggere anche l’articolo dedicato proprio alla tracciabilità dei contanti in quanto un errore in cui spesso cadono i contribuenti in buona e mala fede le colf, le badanti , lavoratrici domestiche sono spesso pagate cash o in contante e questo espone il contribuente stesso a sanzioni o accertamenti fiscali derivante dalla violazione consapevole di norme sull’antiriciclaggio.
Solitamente le badanti richiedono il pagamento in contante ma personalmente mi sono sempre rifiutato perchè essendo in regola superi facilmente la soglia prevista per la tracciabilità dei flussi finanziari per cui utilizzate sempre dei bonifici on line che fungano anche da controprova per dimostrare l’effettivo pagamento del salario alla colf.
Da ricordare sempre
Tenete sempre una copia in quanto come avrete anche potuto leggere dall’articolo dedicato all’elenco delle deduzioni e detrazioni dalle tasse i contributi al pari di altri sono detraibili nella misura del 19% e fino ad un certo importo per cui affrettatevi a tenere sempre copia dei bollettini versati per darli al vostro datore di lavoro, al CAF o al vostro commercialista. Vi anticipo che il limite previste per le lavoratrici domestiche, colf ecc è pari a 1.549,37 euro per anno mentre qualora si parli di persone che prestano assistenza familiare a malati per esempio, ossia si tratti di vere e proprie badanti di persone che non sono autosufficienti allora il limite sale a 2.100 euro.
Circa i requisiti da rispettare vi consiglio però di leggere i chiarimenti contenuti nell’articolo dedicato alla deduzione fiscale dei contributi previdenziali per le colf o donne di servizio.
Al solito spero di esservi stato utile e se potete consigliate il sito ai vostri amici, usando i tasti di condivisione qui sotto.
Deduzione contributi Colf nella dichiarazione dei redditi nel 730: come funziona
Consulta articolo gratuito di approfondimento relativo alla deduzione dei contributi INPS
http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/detrazione-contributi-colf-inps-730-baby-sitter/6381/