Regime Forfettario dei minimi con due o più attività: come si calcola il reddito o il limite?

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calcolo tasse minimi regime forfettarioVediamo come ci si comporta nel caso in cui il titolare di partita Iva con due o più codici attività ATECO nel caso di regime forfettario dei contribuenti minimi non solo di lavoro autonomo ma anche nel caso di lavoro dipendente e come si calcolano i ricavi che possono beneficiare dell’imposta sostitutiva ridotta del 5%.

Diciamo che nel caso di esercizio contemporaneo di attività che hanno differenti codici ATECO dovrete indicare più moduli al momento di apertura della partita Iva nel modulo iniziale sia che avete consegnato all’agenzia delle entrate o che avete compilato con il vostro dottore commercialista.

Nel caso in cui abbiate due o più codici attivi e, se non ve lo ricordate, potete recarvi presso l’agenzia delle entrate chiedervelo perché magari (e non succede raramente) nel corso della vostra vita avete già aperto una partita Iva ma non l’avete più chiusa. Per questo prima verificate quali codici al tempo avete attivato e successivamente smarcato questo problema vi posso dire che ai fini della quantificazione dei ricavi o del rispetto dei requisiti per accedere al regime forfettario di contribuenti minimi si prenderà il volume dei ricavi più elevato tra le diverse attività esercitate.

Il limite dei ricavi quindi sarà quello relativo alla cosiddetta attività prevalente tra tutte quelle che avete deciso di aprire.

Calcolo dei ricavi in caso di più attività esercitate ai fini del reddito imponibile

Anche ai fini della determinazione del reddito imponibile vale lo stesso principio; come sapete nel regime dei minimi si effettua applicando uno di quei coefficienti definiti all’interno dell’allegato quattro alla legge di stabilità 2015 e rivisto nei limiti reddituali con la Legge di stabilità 2016 e che trovate riepilogati nella tabella nel seguito.

In pratica quindi non farebbe altro che confrontare i ricavi che avete incassato nel corso dell’anno individuare il codice ATECO prioritario. Successivamente prenderete la tabella che trovate qua nel seguito e troverete il limite dei ricavi da rispettare il coefficiente per la determinazione del reddito imponibile tassabile con l’imposta sostitutiva.

Costi deducibili per i contribuenti nel regime forfettario

Come anticipato in premessa potrete portare in deduzione dal montante dei componenti positivi di reddito solo una serie di costi che trovate riepilogati nel seguito. Nel rigo LM5 della dichiarazione dei redditi dovrete indicare il totale componenti negativi di reddito deducibili, va indicato in colonna 5 l’ammontare tra cui si annovera:

  • acquisti di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci, pagate nel presente periodo d’imposta;
  • delle spese relative a beni ad uso promiscuo che, indipendentemente dalle specifiche limitazioni previste dalle norme del TUIR, sono deducibili nella misura del 50 per cento dell’importo corrisposto. Per i contribuenti che adottano il presente regime si presumono sempre ad uso promiscuo autovetture, autocaravan, ciclomotori, motocicli e telefonia, pertanto tutte le spese ad essi inerenti (lubrificanti, manutenzioni, tasse di possesso, assicurazioni e altri costi per autoveicoli, leasing, telefonia) sono deducibili al 50 per cento;
  • dei canoni di leasing pagati nel presente periodo d’imposta. Si precisa che detti canoni sono integralmente deducibili, salvo la limitata deducibilità se relativi a beni promiscui;
  • spese per omaggi, vitto e alloggio. Dette spese possono essere portate in deduzione per l’intero importo pagato se inerenti all’esercizio dell’attività;
  • del costo di acquisto dei beni strumentali per i quali il pagamento è avvenuto nel presente periodo d’imposta;
  • delle sopravvenienze passive realizzate nel presente periodo d’imposta;
  • delle altre spese sostenute nel presente periodo d’imposta.

Coefficienti di redditività ATECOFIN 2007 e limiti di reddito

Ve ne indico alcuni, così potete farvi un’idea subito del limite mentre nei prossimi giorni vi farò avere una tabella riassuntiva sempre in questo articolo per le categorie residuali

PROGRESSIVOGRUPPO DI SETTORECODICI ATTIVITA' ATECO 2007LIMITE 2015LIMITE 2016COEFFICIENTE REDDITIVITA'
1Industrie alimentari e delle bevande(10 - 11)350004500040%
2Commercio all'ingrosso e al dettaglio45 - (da 46.2 a 46.9) - (da 47.1 a 47.7) - 47.9400005000040%
3Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande47.81300004000040%
4Commercio ambulante di altri prodotti47.82 - 47.89200003000054%
5Costruzioni e attivita' immobiliari(41 - 42 - 43) - (68)150002500086%
6Intermediari del commercio46.1150002500062%
7Attivita' dei Servizi di alloggio e di ristorazione(55 - 56)400005000040%
8Attivita' Professionali, Scientifiche, Tecniche, Sanitarie, di Istruzione, Servizi Finanziari ed Assicurativi(64 - 65 - 66) - (69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75) - (85) - (86 - 87 - 88)150003000078%
9Altre attivita' economiche(01 - 02 - 03) - (05- 06 - 07 - 08 - 09) - (12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33) - (35) - (36 - 37 - 38 - 39) - (49 - 50 - 51 - 52 - 53) - (58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63) - (77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82) -(84) - (90 - 91 - 92 - 93) - (94 - 95 - 96) - (97 - 98) - (99)200003000067%

Quanto vi riporto lo trovate nell’articolo 1, comma 55, lettera b), Legge di Stabilità 2015 che recita “nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, si assume il limite più elevato dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.”

La stessa tabella che ci guiderà nel confronto tra ricavi incassati totali annui derivanti dalla somma dei legami incassati per tutte le attività e non solo di quella prioritaria e questo e il limite dei ricavi definito in tabella. Questo naturalmente ai fini della verifica del rispetto dei limiti quantitativi di ingresso o permanenza nel regime forfettario.

Vi ricordo che ai fini del computo dei ricavi non si fa riferimento al criterio della competenza ma a quello di cassa per cui, se voi emettete fattura in un anno (e vi ricordo che nel caso delle prestazioni di servizi la fattura può essere emessa dal momento di ultimazione del servizio o al più tardi al momento del pagamento da parte del cliente) e non vi pagano, queste future non vi faranno sforare il limite ma contribuiranno a formale il volume die ricavi nell’esercizio in cui incassare il dinero.

Attività di lavoro autonomo e di lavoro dipendente

In questo caso non si parlerà di attività prevalente rispetto ai diversi codici ATECO ma si parla del rispetto requisito richiesto per l’accesso al regime che prevede si la possibilità di accedere anche in presenza di redditi da lavoro dipendente ma purché tale reddito non superi € 20.000 lordi anni.

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/domande-chiarimenti-regime-forfettario-minimi-novita-circolare/42774/

 

 

4 Commenti

  1. Mi perdoni ma non mi è ben chiara la questione.
    Le sottopongo la mia situazione futura: intendo aprire una piccola attività di ecommerce e contemporaneamente intendo effettuare attività di consulenza.
    Devo quindi aprire una sola partita iva con due ateco differenti, ho compreso.
    Non saprei dire quale delle due attività fatturerà di più, ma spero che la somma delle due attività superi i 50.000 euro (che è il tetto massimo previsto dalle tabelle ad es. per l’attività di commercio).
    La domanda è: se la somma dei due codici supera il tetto massimo di quella col massimale più alto, si esce dal regime forfettario? Se si, per entrambi i codici ateco, anche se nessuno dei due ha superato il proprio massimale?
    La ringrazio sin da ora.

  2. Per Claudia.

    Aprendo l’attività nel 2017 non può usufruire dei regime per i contribuenti minimi ma deve fare riferimento al regime per i c.d. “forfettari”, soggetti ad aliquota 15% sul reddito imponibile. Il fatto di svolgere due attività non comporta avere due numeri di partita iVA: ne esiste uno solo, cui si “legherà” ciascuna attività alla quale corrisponde un preciso codice (nel suo caso un codice come freelance e uno come venditore “piramidale”). Piuttosto verificherei che il tipo di attività part time non rientri tra le fattispecie di esclusione per regimi speciali iva, come ad esempio le vendite a domicilio art. 25-bis comma 6 DPR 600/1973. Saluti.

  3. Buongiorno,
    vorrei aprire p.iva in regime dei minimi per avviare un’attività come freelance. Nel frattempo, ho ricevuto anche proposta a svolgere attività part-time, sempre come libera professionista, con Legge 17 agosto 2005, n. 173.
    Possono coesistere le due attività? O servono due p.iva diverse, visto che prevedono dei tipi di fatturazione diversi?
    Grazie per la disponibilità.

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