Sigaretta elettronica: aggiornamento opinioni, tasse, accise e decreti

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sigaretta elettronica... alcune somigliano a quelle vere!Sigaretta elettronica, e-cig ed e-cigarette, sono tre nomi usati per definire lo stesso prodotto e qui scoprite come funziona, vantaggi e svantaggi nonchè alcune informazioni utili da sapere. Il fumo è un’abitudine che ci accompagna da tantissimi secoli. Non si conosce chi fu il vero inventore della sigaretta, ma si presume che questo accade nel 1831 o nel 1841 a San Giovanni d’Acri.

Come nasce: dalla bionda alla mora

Dato il ben conosciuto effetto nocivo delle sigarette, sono state fatte delle ricerche per trovare un dispositivo che gli assomigli, nei gesti e nelle percezioni e con lo stesso effetto al livello psicosensoriale, ma che perda il suo lato tossico. Così si è arrivato a inventare la sigaretta elettronica.
Anche se il brevetto della sigaretta elettronica fu depositato nel 1965 da Herbert A. Gilbert, la prima sigaretta a ultrasuoni è comparsa sul mercato a Pechino, nel 2003. Da allora, questi dispositivi sono stati modificati e migliorati, fino a raggiungere la forma attuale.

Come funziona la sigaretta elettronica

Il funzionamento della sigaretta elettronica è semplice: una soluzione a base d’acqua, glicerolo, glicole propilenico e nicotina (non sempre presente) passa attraverso un atomizzatore e viene trasformata in vapore. Si possono aggiungere diversi gusti e profumi e aumentare o diminuire la quantità di nicotina.
Con l’arrivo della sigaretta elettronica sul mercato si sono formati due correnti di pensiero: quelli che la ritengono una valida alternativa al fumo normale, molto meno dannosa e più pratica e quelli che non credono nei suoi benefici.

La sigaretta elettronica fa male?

Ci sono stati alcuni studi che hanno dimostrato che la sigaretta elettronica è meno nociva per la salute di quella normale. Tra questi studi c’è anche quello del dottor Umberto Veronesi, un rappresentante di prestigio della medicina italiana in generale e dell’oncologia in particolare.

Vantaggi e Svantaggi della sigaretta elettronica
Ci sono dei pro e contro che riguardano le sigarette elettroniche. I vantaggi sono la percentuale ridotta di nicotina e la mancanza di altri componenti dannosi per la salute. Anche il fatto di poter essere usata come metodo per smettere di fumare è un punto a suo favore. Riducendo piano la quantità di nicotina sarebbe possibile arrivare a zero ed eliminare questo vizio senza grandi traumi e senza problemi particolari. Dall’altra parte, si riporta l’inconveniente che, anche eliminando la nicotina, il fumatore continuerà a svapare, perché incapace di rinunciare al conforto psicologico della sigaretta, esattamente come nel caso controverso del succhietto per i bambini (è stato dimostrato che, se si deve abituare un bambino a staccarsi dalla dipendenza dal seno materno con l’aiuto del succhietto, è facile che il bambino diventerà dipendente dal succhietto). Una persona che usa la sigaretta elettronica, rilascia nell’ambiente solamente vapore acqueo, che non è nocivo per chi le sta intorno. Questo è considerato un altro vantaggio di questi dispositivi.

Non mancano nemmeno gli svantaggi. A dicembre 2012 il Ministero della Salute ha pubblicato una nota, riprendendo uno studio fatto dall’Istituto Superiore di Sanità, che riteneva che le sigarette elettroniche possano recare danni alla salute, specialmente dei giovani. Ma è lecito domandarsi anche quanti effetti nocivi hanno le sigarette normali. Anche uno studio fatto dall’Università di Atene afferma che le sigarette elettroniche aumenterebbero la bronco-costrizione. Un altro svantaggio è la sua potenziale pericolosità. I flaconi di liquido per le sigarette sono molto pericolosi per i bambini, se ingeriti, e molte sigarette elettroniche di provenienza non molto chiara e non conforme alle norme CE sono esplose. Il Ministero della Salute ha emanato una normativa nel 2010 che regolamenta le informazioni obbligatorie sulla ditta che fabbrica il prodotto, da riportare sulle scatole delle sigarette elettroniche, per un maggior controllo e a tutela dei consumatori. Se si notano cose strane o difetti, si possono segnalare ai Nas o alle stazioni di carabinieri.

Il segreto del business delle sigarette elettroniche risiede non tanto nella vendita della sigaretta ma del liquido di ricarica, che nel giro di pochissimo tempo è divenuto introvabile e la cui qualità e provenienza deve essere eccellente per non essere nocivo. Gli studi fatti fino adesso non chiariscono le problematiche. Molti pensano che, alcuni degli studi che accertano la pericolosità di queste sigarette, sono stati occultamente “sponsorizzati” e influenzati dalle multinazionali del tabacco.
Quello che è molto chiaro a tutti è che gli studi fatti fino ad adesso sono ancora pochi e non possono essere considerati abbastanza per decretare la bocciatura o la promozione delle sigarette elettroniche. Il dibattito è ancora aperto e si aspettano svolte importanti.

Anche in Italia la sigaretta elettronica ha avuto un successo non indifferente. Nel periodo iniziale non c’erano normative per disciplinare il suo consumo e l’utilizzo nei luoghi pubblici. Potevano essere vendute in qualsiasi posto, angolo o negozio e non servivano autorizzazioni specifiche per la sua vendita. Questo ha creato una specie di caos legislativo che ha incoraggiato speculazioni ed errori. Molti si sono letteralmente buttati in quest’avventura, aprendo un negozio di sigarette elettroniche e accessori (son spuntati come funghi!).

Dopo alcune proposte di legge, che non hanno dato le risposte richieste né ai gestori dei punti vendita di e-cig né ai consumatori (i cosiddetti svapatori) e dopo aver cercato di imporre dei divieti per l’uso in alcuni posti o alla presenza di soggetti sensibili, come donne in gravidanza e minori, pare che le idee cominciano a schiarirsi.
Tornando alla sigaretta elettronica e alla sua pericolosità per la salute umana, possiamo affermare che, tutti gli studi fatti fino adesso, non possono dire con certezza che non è nociva, ma concordano sul fatto che la sigaretta elettronica produce sicuramente meno danno che la sua concorrente. Come primo vantaggio, dobbiamo menzionare l’assenza della combustione. Il fumo inalato con la classica sigaretta contiene, oltre alla nicotina, anche altri prodotti nocivi provenienti dalla carta e dal tabacco bruciato (catrame, benzene e idrocarburi policiclici aromatici). La sigaretta elettronica non brucia e, dunque, non ha componenti aggiuntivi che possono aumentare il rischio di malattie oncologiche. In più, la sua quantità di nicotina è variabile e può essere meglio controllata e ridotta. Può essere impiegata, dunque, anche dai fumatori che desiderano smettere di fumare.

Il potere delle Lobby è più forte di quello che pensiate
Questo dispositivo è molto contestato anche dai produttori di sigarette classiche e dalle multinazionali del tabacco, che lo considerano un concorrente da non sottovalutare. Evidentemente, il governo si trova in difficoltà e non riesce a emanare una normativa che mantenga la linea della tutela della salute dei consumatori, produca reddito proveniente dalle imposte e mantenga l’equilibrio tra i monopoli di stato e i negozi che vendono le sigarette elettroniche. Di fatto, anche se all’inizio la sigaretta elettronica era venduta nelle farmacie, come un modo efficace per smettere di fumare, non è realmente un farmaco. Non è nemmeno un prodotto tra quelli che contengono tabacco e non è regolamentata nemmeno dalle leggi che riguardano questo settore. L’unica cosa certa è che in Italia, la sigaretta elettronica e vietata ai minori di 18 anni e che si sono spesso create delle situazioni paradossali, come nel caso dei voli aerei. Mentre la compagnia Alitalia vietava il suo uso a bordo, la Ryanair le vendeva addirittura durante il volo. E come sempre, chi ci rimette, sono i semplici cittadini.

La normativa sulla sigaretta elettronica
Anche dal punto di vista legale ci sono stati dei cambiamenti. L’art. 11, comma 22, del decreto legge n. 76 del 28 giugno 2013, introduce un’imposta di consumo del 58,5% per tutti i prodotti contenenti nicotina e quelli sostitutivi al consumo dei tabacchi, partendo dal primo di gennaio 2014. Un’altra novità introdotta da quest’articolo è la possibilità concessa ai tabaccai, di commercializzare le sigarette elettroniche e i loro accessori (con una deroga all’articolo 74 del d.p.r. 1074/58). Lo stesso articolo 11 elenca i posti per i divieti di utilizzo della sigaretta elettronica. Questo provvedimento ha scatenato le proteste di venditori, produttori e consumatori di sigarette elettroniche.
Il Parlamento italiano aveva già inserito nel suo ultimo decreto legge un emendamento firmato da Giancarlo Galan che, nonostante confermasse il divieto d’utilizzo nei locali scolastici, annulla altri divieti contenuti nel Decreto Lavoro della scorsa estate.

Trattamento fiscale del commercio delle sigarette elettroniche: lo spettro dell’accisa

In seguito alle proteste dei consumatori e dei commercianti, arriva la sentenza del Tar del Lazio che, di fatto, blocca l’entrata in vigore dell’accisa di 58,5%. Come prima risposta a questa sentenza, la Lega Nord ha aggiunto e firmato un emendamento al Decreto Milleproroghe, per bloccare la tassa fino a giugno prossimo, in attesa di eventuali sviluppi.
Concludendo, in questo momento, la sigaretta elettronica si trova in un punto cruciale e tutti aspettano decisioni che possano regolamentare, una volta per tutte, la sua vendita e consumo. I consumatori hanno bisogno di risposte che riguardano la loro salute e i commercianti di sigarette elettroniche vogliono leggi chiare e non proibitive, per continuare a lavorare e mantenere aperti in loro negozi. Il governo sta lavorando per risolvere queste problematiche nel migliore dei modi.

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